Negli ultimi mesi stiamo assistendo ad una vera e propria tempesta nel mercato energetico, una tempesta che in parte dovevamo prevedere: è quindi il momento di correre ai rimedi.
L’aumento dei costi dell’energia, infatti, è dovuto ad una serie di concause che passano da tre fattori principali, che coinvolgono tutto il mondo e che ad oggi sono:
- la speculazione incontrollata di alcuni grandi player del mercato internazionale
- la pandemia e il post-pandemia: con i lockdown e le restrizioni le grandi industrie si sono fermate per mesi, con la ripresa delle attività e della domanda le attività sono aumentate richiedendo energia extra per fare fronte alle necessità produttive
- la guerra in Ucraina e le relative sanzioni alla Russia che hanno reso molto più complesso il mercato energetico europeo (e quindi mondiale) che dipendeva fortemente da combustibili fossili russi.
Tuttavia cosa può fare un semplice cittadino adesso?
Sicuramente consumare meno non è una cosa fattibile: il problema negli ultimi mesi è stato che i costi sono aumentati così tanto che anche utilizzando elettricità e riscaldamento al minimo necessario le bollette sono molto salate.
La parola d’ordine allora è efficientare.
Efficientare significa spesso migliorare le performance con una spesa minore.
Un esempio può essere una stanza riscaldata da una stufa che non dipende da combustibili fossili ma da una rinnovabile come il pellet. In teoria questo prodotto non dovrebbe essere colpito dagli aumenti vero?
In realtà il prezzo del pellet è aumentato tantissimo a causa dell’aumento del prezzo del gas e del petrolio: è aumentata la domanda così come i costi di trasporto.
Quindi anche usando il pellet invece della caldaia a gas, si spende lo stesso rispetto a prima, perché l’aumento dei costi del pellet si incontra con case poco efficienti.
In una casa efficiente a livello termico, dove ad esempio è presente un cappotto termico, gli infissi sono di qualità e con buone performance isolanti, tutti le fonti di “spifferi” sono sotto controllo, il tempo e la quantità di pellet necessarie per raggiungere una temperatura di comfort (20-22 gradi) è minore in una casa efficiente. Allo stesso tempo la casa rimarrà calda più a lungo.
Un edificio non efficiente invece può consumare anche il doppio del pellet per un comfort termico che arriva tardi e va via subito.
In questo scenario una casa non efficiente si trova a consumare di più per raggiungere la temperatura ideale, per poi mantenerla per breve tempo, finendo quindi per spendere senza nemmeno avere un reale comfort.
Nello stesso tempo una casa efficiente spende di meno pur godendo di una comodità maggiore.
Immagina dunque quali sarebbero i costi se invece di pellet parlassimo di una caldaia a gas, a gasolio o un impianto di condizionamento.
Se efficientare risolve i problemi di riscaldamento, non aiuta con il resto dei consumi elettrici. Anche qui, se è vero che ogni giorno sprechiamo tantissima elettricità utilizzando apparecchi e luci in modo sconsiderato, è anche vero che, dopo la parsimonia arrivano gli investimenti.
Investire in pannelli solari con un accumulatore che ci permette di consumare l’energia in eccesso prodotta quando non c’è sole significa tagliare i costi in bolletta e non temere la prossima crisi energetica.